Sant’Agostino d’Ippona
Bottega calabrese, sec. XVIII (?)
Legno scolpito e dipinto, cartapesta
L’opera, proveniente dalla chiesa parrocchiale di Taureana, è realizzata in legno e cartapesta ed è in cattivo stato di conservazione.
Si tratta di Sant’Agostino d’Ippona (354-430). Tale certezza è motivata dal colorito bruno, che richiama la sua origine magrebina, dai paramenti vescovili (egli fu Vescovo d’Ipppona) indossati sul saio, anche se qui non è quello nero con cintura di cuoio dell’Ordine Agostiniano, dal libro appoggiato sul fianco e dall’atteggiamento benedicente.
E’ difficile, in mancanza di qualsiasi notizia, stabilire anche data, autore o luogo di esecuzione dell’opera.
Lo stile della scultura palesa una semplificazione di carattere arcaicizzante, caratteristica della statutaria quattrocentesca, che in un’area periferica come la Calabria è perdurata anche nei secoli successivi.
Esso presenta in un linguaggio sommario, una figura statica, dove all’impostazione frontale del Santo si contrappone solo una lievissima ricerca di movimento, visibile nel ginocchio destro sporgente, che accenna appena all’incedere della figura.
I panneggi sono schematici, minimi o quasi assenti, piuttosto secco l’intaglio (osservabile specialmente nel piviale) e piatto il trattamento delle forme - evidente nel disegno rigido del volto, non privo, tuttavia, di una certa espressività.
Pertanto, è molto probabile che la statua sia opera di una modesta bottega locale, che riproduce esemplari più eccelsi, proposti però con un trattamento formale più grezzo e approssimativo.