il museo a casa tua

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La visita a un Museo, se vuole essere arricchente, necessita di tempo e calma, due condizioni direttamente proporzionali alla grandezza architettonica, sia per il prestigio che per le opere che conservano.

Con prenotazione obbligatoria, o non, si va dalle lunghe file in graduale scorrimento d’ingresso a ore che  passano inavvertitamente, attratti dalle meraviglie delle sale che si attraversano, dalla scoperta di mondi, un giorno forse visti sui libri di studio o in ottimi reportage televisivi. Con una guida, o senza, a volte può essere necessaria anche una giornata – o quasi – rispetto alle ore strettamente necessarie. Ma certo tutto può essere condizionato dal trovarsi in gruppo o accompagnati solo da sorella “curiosità”.

Insieme, nonostante le soste di fronte a un capolavoro che fa da magnete agli occhi e alla mente, si scorre di più; se soli, le opere ti fermano, parlando del mondo che le ha prodotte, dei ricordi che le hanno custodite da tante vicissitudini e fatte crescere con la scoperta di invisibili segreti e forti attrazioni.

C’è allora più gusto, riserva maggiore per la memoria, tesori di immagini, sentimenti, emozioni che fioriscono o si depositano a lungo, germi di una cultura fiorita con intensità “condensata” rispetto a lunghi, severi, profondi studi.

Alla fine della visita, una nota finale: un misto di stanchezza ma anche di gaudio interiore. Quando l’uscita è prossima, sapientemente piazzata a conclusione dei percorsi obbligati, il mondo prima lasciato lo si guarda con occhi diversi e la vista diventa più penetrante, più lucida.

La stasi obbligata in tempi di Covid-19 può potenziare al massimo le condizioni di tempo e di calma con il vantaggio di una visita virtuale che, sostituendo il percorso a piedi con lo smanettare a piacimento, soffermandosi, tornando indietro, privilegiando un particolare, può trasformarsi molto di più che un passatempo, in una piacevole esplorazione che, attraendo ammaestra, ammaestrando arricchisce, arricchendo stimola, stimolando genera creatività.

Entrare con doppio silenzio nelle sale museali – quello personale e quello ambientale, che scorre sul display – è vivere un’esperienza sorprendente, capace di alimentare il desiderio di recarsi, poi, di persona, terminata la fase virale emergenziale, per ripeterla con più attenzione per il fascino che emana dall’opera originale rispetto a una sia pur pregevole riproduzione con tutte le meravigliose potenzialità offerte oggi dalla tecnologia ai beni culturali, che, quando sono ecclesiastici – cioè la buona parte del patrimonio italiano e del mondo – trasmettono messaggi di fede tramite la via della bellezza ed aprono anche alla preghiera contemplante.

Paradossalmente – ma non tanto –, è periodo prezioso quello attuale perché propedeutico e introduttivo a quello reale di percezione diretta che la magia del passato porta con sé per rendere il presente più responsabile,  ancora una volta, su una creatività ereditata perché diventi eredità creativa.


+ Francesco MILITO vescovo




Come MuDOP, consapevoli della particolarità di questo momento che l’umanità sta vivendo, abbiamo deciso di far parlare la BELLEZZA.

Siamo convinti che scoprire alcune   opere che il Museo Diocesano di Oppido Palmi ospita aiuta a comprendere come la nostra terra è stata capace di testimoniare grande civiltà artistica anche in tempi più difficili dei nostri!

Chi ci ha preceduto ha risposto ai disastrosi terremoti e pestilenze con la Fede che ha trovato nell’arte un’alta espressione.

Il periodo che stiamo vivendo ci può far scoprire tante cose come la vicinanza delle persone care, la preghiera, il tempo ritrovato .

Questo percorso video è offerto anche per questo. Si tratta di 9 video di circa due minuti cadauno, che possono essere guardati anche singolarmente, e presentano 9 straordinarie opere del museo.

Scopriamo insieme e con calma opere che con i propri bagliori di Bellezza ci aiuteranno a illuminare questi momenti che, con l’aiuto di Dio e la collaborazione di tutti, SUPEREREMO.

Andrà tutto bene! ... e dopo vi aspettiamo al Museo

 

Ing. Paolo Martino
Direttore MuDop