Piviale del Vescovo Paolo Diano Parisio
Manifattura meridionale, sec. XVII – 1673
Damasco di seta
Questo piviale si caratterizza per la lavorazione damascata con racemi intrecciati e annodati da una corona e racchiudenti un mazzo floreale.
Un simile motivo si ritrova su altri tessuti per parati sacri adottati nel sec. XVII e risalenti a modelli della produzione meridionale.
La particolarità del parato in esame sta nel rilievo che tale motivo floreale ha rispetto allo sfondo, più accentuato in confronto ai tessuti del tempo.
L’appartenenza a Mons. Parisio è attribuibile per associazione, ad un altro piviale, custodito nella Sala capitolare della Cattedrale di Oppido Mamertina, uguale per manifattura e motivo decorativo, e recante lo stemma identificativo del Vescovo.
Il piviale è di colore rosso, simbolo dello Spirito Santo ed evocatore del sangue e del fuoco, usato nella Domenica delle Palme, il Venerdì santo, durante la Pentecoste e le feste degli Evangelisti, degli Apostoli e dei Santi Martiri.
Mons. Paolo Diano Parisio (1663-1673) Canonico reggino, divenne Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina nel 1663.
Tentò sempre di indirizzare sulla via della verità e della giustizia il popolo affidatogli e di riportare la disciplina ecclesiastica al rinsavimento del clero, che aveva comportamenti poco consoni, risultando spesso coinvolto in giochi, furti di armi ed altri illeciti. Tramite rimedi energici, quali editti penali e decreti di visita generale, riuscì ad ottenere discreti successi.
Nelle sue Relationes ad Limina riferisce di aver potuto constatare che il popolo di fedeli era disposto ad una piena e religiosa devozione, alla pietà, a costruire cappelle e altari, e fornire le chiese di suppellettili sacre.
L’unico cruccio che egli rilevava nel suo ultimo resoconto a Roma è che le chiese e i luoghi pii erano privi di serventi addetti alle funzioni di sacrestano, cursore e carceriere. Mons. Parisio, in linea con i tempi, amava poetare e intrattenere rapporti culturali con persone consimili.
Di lui si conosce un sonetto dal titolo “Il martirio di Santo Stefano” preposto ad un lavoro di padre Silvestro Politi. Il Vescovo Parisio morirì nel novembre del 1673.